Date:

«Il mercato delle tecnologie quantistiche potrebbe valere 500 miliardi di dollari nei prossimi anni». Si è aperta con questa previsione la seconda giornata conclusiva di QDeal2025, l'iniziativa promossa dal National Science and Technologies Institute (NQSTI) insieme a Confindustria Catania, che ha visto esperti da tutta Italia —da grandi industrie, startup innovative, centri di ricerca e istituzioni— confrontarsi sulle strategie di sviluppo in un settore tecnologico e promettente quanto l'AI.
A rendere nota la previsione è stato Federico Mattei, primo degli speaker del workshop tenutosi al Grand Hotel Villa Itria di Viagrande. Mattei è Quantum Ambassador per l'Italia e Quantum Business Developer per l'Europa di IBM, azienda attualmente leader mondiale nel quantum computing, che riporta la previsione di Boston Consulting Group. A dare un perimetro del "quando" questa rivoluzione potrà attuarsi è stato Lucio Colombo protagonista del mondo imprenditoriale e tecnologico da 40 anni, attualmente alla guida del Digital Innovation Hub Sicilia e vicepresidente di Confindustria Catania, e fino a settembre 2025 amministratore delegato di STMicroelectronics Italia.
«Le ricerche ci dicono che vedremo computer classici e quantistici che lavorano insieme tra il 2030 e 2040. Ma già oggi cresce già il mercato della sensoristica e della comunicazione sicura», ha affermato nel corso della tavola rotonda su Iniziative per un'imprenditoria quantistica in Italia, moderata dalla Prof.ssa Elisabetta Paladino, ordinaria di Fisica teorica della Materia al Dipartimento di Fisica e Astronomia "Ettore Majorana" (DFA) dell'Università di Catania (UniCT) e leader dello Spoke 9 di NQSTI.
Tra i relatori, Nicoletta Amodio (Confindustria e Fondazione Mai), Francesco Saverio Cataliotti (Università di Firenze, CNR e Spoke leader NQSTI), Nicolò Targhetta (Euris), e Marina Natalucci (Osservatori Digital Innovation Politecnico di Milano). Natalucci ha spiegato che siamo attualmente «in una fase precompetitiva». Che è però anche quella dove bisogna puntare agli investimenti mirati, anche e soprattutto dalle imprese. Come spiegato da Amodio, «in dieci anni le imprese italiane hanno raddoppiato la loro spesa in ricerca, superando quella dei fondi PNRR». Un settore strategico che vede l'Europa e l'Italia competere per la leadership mondiale con USA e Cina. L'Unione Europea ha destinato «oltre 4 miliardi di euro nella programmazione con i fondi FSE e FESR per le attività deep tech, tra cui le tecnologie quantistiche. Solo per la Sicilia oltre 600 milioni di euro.
«Serviranno alle imprese per progetti da un minimo di 3 milioni di euro», ha aggiunto dopo la tavola rotonda Dario Cartabellotta, Dirigente generale del Dipartimento delle Attività Produttive della Regione Siciliana. Una opportunità da non perdere, considerando anche il termine nel 2026 delle progettualità legate al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il PNRR ha formato migliaia di ricercatori, e si aprono grandi prospettive lavorative nel privata.
«Le imprese a oggi non riescono a trovare un milione di figure altamente specializzate in Italia», ha sottolineato Amodio. Il trasferimento tecnologico, la formazione, e il placement sono del resto attività condotte dagli Spoke 8 e 9 di NQSTI.
Tra le altre iniziative «c'è l'attività della Borsa del placement, che ha coinvolto 1200 dottorandi e ricercatori», come ha ricordato Tommaso Aiello di Fondazione Emblema, che gestisce attività in partnership con NQSTI.
La Prof.ssa Paladino ha infine ricordato le possibilità del Master universitario di 2° livello in Quantum Science and Technologies, in corso di svolgimento al DFA UniCT, in partnership «con aziende come Thales Alenia, Algorithmiq, IBM, Rigetti, e laboratori come quello di INFN a Frascati o lo ESA-Lab».
(Testo di © Leandro Perrotta, pubblicato sul quotidiano La Sicilia del 3/12/2025; Testo esteso in allegato in calce al post.)
(Interviste di © Leandro Perrotta al link: https://youtube.com/playlist?list=PLQLId4AUC9v2VjdKgh5XCpX-SXRPXYmO_&si=55CCIMnKi_cspcpF)




























