LE STORIE - IENCO: «NOI UNICI IN ITALIA A PRODURRE SISTEMI FOTONICI». TROIANO: «ASSUNTI 40 STUDENTI CON L’ACADEMY»

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Riccardo Maria Ienco di Photon Technology Italy e Alfredo Troiano QuantumNet.di
Riccardo Maria Ienco di Photon Technology Italy e Alfredo Troiano QuantumNet.di

La rivoluzione quantistica non è più confinata ai laboratori di fisica teorica. È un settore che si traduce in dispositivi, algoritmi, applicazioni industriali e concrete opportunità di lavoro. Alla recente conferenza internazionale di Parigi, due realtà napoletane hanno portato la loro esperienza, mostrando come la città possa essere un terreno fertile per startup innovative e centri di ricerca avanzata. Due percorsi diversi, quello di Riccardo Maria Ienco e di Alfredo Troiano, ma accomunati dalla convinzione che Napoli abbia oggi tutte le carte in regola per essere protagonista di questa nuova stagione tecnologica. 

LA RICERCA 

La Photon Technology Italy è una giovane startup nata nel 2023 a San Giovanni a Teduccio. Riccardo Maria Ienco, 35 anni, fisico e astrofisico, ne è Technical Sales Engineer. L'azienda produce rivelatori di singolo fotone, strumenti che consentono di affrontare alcune delle sfide più complesse della ricerca quantistica. «Rilevare un singolo fotone è estremamente difficile perché ha un'energia bassissima», spiega Ienco. «I nostri dispositivi, basati su materiali portati a temperature superconduttive, garantiscono prestazioni uniche con un'efficienza superiore al 95% nelle lunghezze d'onda 15-50, quelle cruciali per la comunicazione quantistica». Si tratta di tecnologie che trovano impiego in campi diversi: dalla trasmissione sicura di chiavi quantistiche ai computer fotonici, fino a sistemi di imaging privi di rumore. «Solo pochissime aziende al mondo sono in grado di realizzare prodotti simili, e l'unica in Italia è proprio a Napoli e questo mi rendo orgoglioso di aver scelto di non lasciare la mia città, perché qui sapevo che avrei trovato standard elevatissimi nel campo della Fisica» afferma. La startup collabora con università e centri di ricerca internazionali «ma il nostro obiettivo è creare una filiera sempre più italiana, anzi napoletana. Non è semplice in un settore dominato da fornitori americani e giapponesi, ma crediamo sia importante». I

I SOFTWARE 

Se Photon Technology lavora sul fronte dei dispositivi, QuantumNet si concentra sul software. Fondata nel 2021 come spin-off della Federico II e del Netcom Group, la startup è parte dell'IBM Quantum Startup Program. Alfredo Troiano, ingegnere informatico e docente di intelligenza artificiale all'Università di Salerno, ne è il Ceo. «Il quantum computing è un paradigma radicalmente nuovo. A Napoli si è creato un ecosistema favorevole: la Federico II ha realizzato il primo computer quantistico a superconduttori d'Italia, la Regione ha investito cento milioni nella Quantum Valley, e il Cnr ha una struttura dedicata. È il contesto ideale per crescere», sottolinea. QuantumNet sviluppa algoritmi per problemi di ottimizzazione e classificazione. A Parigi ha presentato applicazioni per le smart cities, testate a Lioni nel progetto Borgo 4.0. «I sistemi tradizionali non riescono più a gestire in tempo reale la complessità del traffico urbano. I nostri algoritmi quantistici consentono di ottimizzare semafori e comunicazioni tra veicoli», spiega Troiano. Ma l'azienda ha portato il calcolo quantistico anche nell'agroalimentare, con soluzioni per il riconoscimento dei frutti a partire dalle foglie, sviluppate su richiesta di grandi produttori. Oltre alla ricerca, QuantumNet ha puntato sulla formazione. «Abbiamo creato la prima Quantum Computing Academy italiana con corsi gratuiti da 400 ore. I ragazzi diplomati o laureati di primo livello imparano a programmare in logica quantistica e vengono assunti subito dalle imprese. Le prime due edizioni hanno formato 40 studenti, tutti collocati nel mondo del lavoro». 

L'ECOSISTEMA DEL FUTURO 

Queste esperienze confermano che a Napoli il settore quantistico non è più prospettiva lontana, ma opportunità concreta. La città offre competenze accademiche, una rete di imprese innovative e un tessuto sociale che può trattenere giovani talenti. «Il futuro è sfidante ma ricco di possibilità», osserva Troiano. E Ienco aggiunge: «Più viaggio all'estero, più mi convinco che vivere e lavorare a Napoli sia un privilegio». L'industria quantistica è destinata a generare nuove professioni e a trasformare interi comparti. Napoli, con le sue startup e i suoi centri di ricerca, sta già dimostrando di poter essere parte di questa trasformazione, non come spettatrice ma come protagonista. 

Mariagiovanna Capone - Il Mattino del 26 settembre 2026

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